Dove si parla dei peggiori outfit della moda estiva di questa stagione 2018.
E’ ormai da tempo che ad ogni stagione più che dei trend di moda da copiare, mi piace occuparmi dei peggiori outfit dell’estate, quelli che secondo me sarebbero da evitare come la peste.
Anche questa estate 2018 ci sta regalando diversi obbrobri stilistici che non avremmo mai voluto vedere; roba da far sanguinare gli occhi. Eccone alcuni:
1_ #le t shirt con le scritte.
In principio questo outfit era roba buona solo per i tamarri di periferia che sfoggiavano i loro pettorali sotto enormi scritte Versace e compagnia cantante, ma poi… Dopo che stilisti blasé come Balenciaga, Gucci, Vestements (!) le hanno (argg) rilanciate (purtroppo non nel bidone dell’immondizia) è tutto un tripudio di scritte che iniziano con frasette motivazionali, continuano con nonsense vari: i giorni della settimana, ama gli unicorni ecc ecc e finiscono con banalissimi marchi e loghi scritti a caratteri cubitali. Il tutto venduto non esattamente a prezzi pop. Un consiglio: se proprio dovete fare gli uomini (e le donne) sandwich, almeno siate voi a farvi pagare e non viceversa!
2_ #le ciabatte da piscina sia in versione pelosa che nature. Se abbinate ai calzettoni lunghi di spugna, altri dieci punti in meno e un trattamento sanitario obbligatorio.
Incominciamo dalle prime: che il pelo sia vero o finto, che sia nero o colorato sui toni del cipria, mi sembra che tenere i vostri piedacci al caldo mentre fuori ci sono 36 gradi all’ombra non abbia il minimo senso. Anche in versione nature, diciamolo, le ciabatte da piscina, sia con calze di spugna (ma perché???) che senza, dovrebbero essere utilizzate in un solo luogo: la piscina, appunto, dove insieme alle verruche saranno libere di prosperare e sciabattare. Dite anche voi NO! ai piedi sudati.
3_ #i jeans strappati.
Ok, anche noi ex ragazze degli anni ottanta ci siamo un tempo piegate a questa moda infausta, ma se allora l’avere “le pezze al culo” significava al massimo qualche rattoppo carino firmato Naj Oleari o un decoroso taglio sul ginocchio, spesso per altro frutto di uso e riuso del tessuto perché di jeans se ne avevano al massimo 3/4 paia e non 40, la situazione oggi è decisamente sfuggita di mano. Eserciti di sopravvissuti ad un disastro nucleare (o ad un serio incidente in moto) si aggirano per la città come moderni zombie usciti direttamente da un video di Romero. Occhio poi che in caso di gambette non esattamente da fenicottero (la maggior parte degli esseri viventi non le ha) l’effetto cotechino insaccato è sempre lì dietro l’angolo.
4_ I sempre verdi -sempre orrendi- risvoltini.
Due parole infine per questa insopportabile moda più che altro maschile che se l’anno scorso ha mietuto moltissime vittime nel mondo gay, è stata purtroppo sdoganata da prassi anche in quello etero con risultati tragicomici. Se nell’universo femminile una caviglia sottile a vista, rappresenta da sempre un certo immaginario erotico, le cose non dovrebbero funzionare allo stesso modo per l’altra metà del cielo. Basta con i risvoltini ragazzi! Basta con l’effetto acqua alta a Venezia! Le vostre caviglie pelose incastonate in slip on dalle quali spunta l’immancabile fantasmino nero, non interessano proprio a nessuno!
Cordialità.